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domenica 11 gennaio 2015

Sidi Bou Said

Borgo situato ad alcuni chilometri da Tunisi, Sidi Bou Said prende il proprio nome da un santone musulmano, appunto tale Bou Said, che costruì qui la sua dimora tra il dodicesimo e il tredicesimo secolo. La località è diventata, con il tempo, prima l'"umile" dimora di governatori e tunisini benestanti, poi una località popolata da artisti e artigiani, e infine, attualmente, un borgo prettamente turistico, pieno di negozi in cui acquistare splendide ceramiche (ma mi raccomando, SEMPRE contrattare come se non ci fosse un domani!) e famoso ovunque per i suoi edifici, tutti dipinti di bianco e blu (cosa che in effetti lo fa somigliare ad alcune cittadine greche).

Sidi Bou Said è sempre stata una delle mie destinazioni preferite, e ieri mi ha confermato che anche in inverno (peraltro, un inverno molto mite) mantiene tutto il suo fascino. Io e le mie compagne abbiamo fatto due passi nei vicoletti per poi concederci un babalooni (una specie di ciambella fritta) per strada e un tè con i pinoli (da provare!) nel Cafè des Délices, caffè molto costoso (cinque dinari, circa due euro, per un tè) ma con una splendida terrazza panoramica sul golfo, dalla quale ci siamo godute uno splendido tramonto invernale.








Cafè des Délices






venerdì 9 gennaio 2015

Primo turisteggiamento: la Medina

Tra un roditore e l'altro, ieri io e la mia coinquilina Maria Luisa ci siamo dirette verso il centro di Tunisi. Nella fattispecie, abbiamo percorso buona parte di Avenue Habib Bourguiba - la via dello struscio di Tunisi, iper-francese e super-fashion - per poi entrare nel suq turistico (che non è quello in cui il tunisino medio fa acquisti, per dovere di cronaca). Il suq turistico, questo luogo favoloso in cui se capiscono che sei un turista tutti i giorni è l'ultimo giorno di un imperdibile festival dell'artigianato durante il quale puoi visitare delle meravigliose (meravigliose davvero) terrazze. "Affrettatevi perché tra cinque minuti il festival chiude... vi accompagno io, tanto lavoro lì vicino. A proposito, vi mostro il mio negozio di profumi..."
Ah, il suq turistico di Tunisi è anche un luogo con un tasso di italofonia da far invidia a Firenze. Oggi ci sono tornata e alle mie spalle ad un certo punto ho sentito un "Italia. Maqqaroni wa salsa". Che bello l'esotismo...!
Insomma, godetevi qualche fotuzza e invidiatemi!
Il senso di sicurezza che solo un mega-incrocio-con-stazione tunisino ti può dare...

Avenue Habib Bourguiba


Porte de France (l'inizio del suq turistico)

Il suq (in uno dei pochi punti in cui fermarsi a fare una foto può considerarsi saggio)

La moschea Zaituna dalla famosa terrazza



Ancora Avenue Habib Bourguiba

Bighellonando quasi-perse: chiesa ortodossa. A Tunisi. Chi ha orecchie per intendere...