Come promesso, eccomi a spiegarvi, nel mio piccolo, costa sta succedendo in Tunisia. A sentire certa gente - e certi media - sembra infatti che i nostri vicini stiano per piombare in una guerra civile, e che la Tunisia sia un covo di terroristi e jihadsti. Questa è un'immagine decisamente semplicistica, ma andiamo con ordine.
Come tutti saprete, la Tunisia è uscita da pochi anni da una rivoluzione di cui, al momento, sta vivendo l'onda lunga: esecutivi non proprio brillanti e forti difficoltà sul piano economico, soprattutto per quanto riguarda le regioni meridionali. Non mi dilungherò su dissertazioni economico-sociologiche che non sono in grado di fare, ma il risultato è che, in questa situazione, un numero effettivamente inquietante (alcune migliaia) di giovani si sono fatti sedurre dalle organizzazioni fondamentaliste armate, e uno dei risultati più eclatanti di questa deriva è stato il recente attentato al Museo del Bardo.
Questa situazione è delicatissima, ma basta per farci definire la Tunisia un Paese pericoloso, da evitare, pieno di barbuti dell'ISIS?
No. Dopo quasi tre mesi posso aver molto da ridire sul tunisino medio, ma non posso dire che sia un terrorista. Anzi, le persone con cui ho parlato dopo l'attentato (dal tassista, al ragazzo ventenne, alla sessantenne donna delle pulizie) concordano sul fatto che quanto avvenuto sia una sciagura per il Paese, soprattutto per le probabili ricadute a livello di flusso turistico. Ho visto con i miei occhi, in piazza, cortei e sit-in contro il terrorismo, tra l'altro organizzati anche da Ennahda, il partito islamista. In fondo è come in Italia durante gli Anni di Piombo: gli italiani erano forse tutti terroristi?
Questo mio post non vuole sminuire l'attentato al Bardo né la delicatezza della situazione attuale. Ma vi invito a non dar retta a tutto quello che vi dicono: ho visto telecamere riprendere sistematicamente il filo spinato e le guardie armate fuori dall'ambasciata francese, con contorno di traffico infernale e clacson selvaggio (tutte cose normali), ignorando, ad esempio, io e i miei che facevamo shopping lì accanto. Soprattutto, ho visto la gente riprendere la propria vita di tutti i giorni, certo scossa dall'attacco, ma senza clima da guerra imminente.
Quindi, la prossima estate andate in vacanza in Tunisia: visitate le spiagge di Djerba e Cap Bon, le rovine di Cartagine, i mosaici del Bardo, la moschea di Kairouan e la medina di Sousse. E non guardate troppo Studio Aperto!
#JeSuisBardo