domenica 15 febbraio 2015

Pizza e discoteca: Friday night a Tunisi!

Tanto per cominciare, chiedo venia per il ritardo: non ho avuto internet per qualche giorno (e la padrona di casa ha mandato noi al centro assistenza, peraltro mandandoci dall'operatore sbagliato... ma questa è un'altra storia). Quindi, eccomi qui, finalmente, a rispondere a un'annosa (?) domanda: cosa si fa il venerdì sera a Tunisi? 

Tanto per cominciare, non si resta a Tunisi centro, dove tutto chiude prestissimo (solitamente intorno alle 21) anche nel week-end. L'unica speranza di fare della vita notturna è spostarsi in uno dei sobborghi più o meno europei, tra cui il più posh di tutti è indubbiamente La Marsa. Proprio qui, venerdì scorso, io e i miei compagni di scorribande abbiamo finalmente trovato - udite udite - una pizza decente! E ragazzi, fidatevi: è un'impresa. Qui avevano addirittura la mozzarella, quella vera! E - sì signori! - MAIALE!
Il nome del ristorante è, come potete leggere dal menù, Positano, e il proprietario è veramente italiano. Oltre alle pizze (non le migliori che io abbia mai mangiato, ma molto sopra la media tunisina) vengono servite anche paste, ravioli (ne ho assaggiato uno da una mia amica, molto molto buono) e gnocchi (nei supermercati introvabili, importeranno anche quelli?), oltre ad una serie di antipasti tra i quali ho provato il piatto di bresaola e mozzarella che vedete qui: ottima bresaola e ottima mozzarella, potrei chiedere di più? L'unica pecca sono i dolci: pseudo-tiramisù che era una coppetta piena di pseudo-crema di mascarpone e con vaghe tracce di caffè. Ma magari gli altri sono meglio, eh.
Prezzi buoni per essere a La Marsa, le pizze oscillano tra i 10 e i 20 dinari (ricordo che un dinaro vale un po' meno di 50 centesimi di euro).

Dopo cena due americani (amici delle mie amiche) ci hanno invitate a bere in un bellissimo locale (di cui chiaramente non ho memorizzato il nome) in stile europeo... ed europei erano anche i prezzi! Se non ho visto male lo scontrino, un centinaio di dinari per due bottiglie di vino... ma tanto offrivano gli americani! Tra parentesi, anche il proprietario di questo locale era italiano... ci sono più italiani a La Marsa che a Milano!

La serata si è conclusa al Carpe Diem, discoteca gettonatissima (e infatti sempre molto affollata) dal momento che la musica è solitamente bella (e varia), il locale molto curato e l'ingresso spesso gratuito. Vanno segnalate solo una pecca e una stranezza. La pecca è che qui, come in tutti i luoghi aperti al pubblico in Tunisia, si può fumare: portatevi una bombola di ossigeno e tenete in considerazione che puzzerete peggio di Fukushima alla fine della serata! La stranezza è che praticamente tutte le discoteche qui chiudono alle 2: non male se il giorno dopo devi studiare, ma in confronto a quelle italiane...

domenica 8 febbraio 2015

Benvenuti a... Disagio in Cucina! - Welcome to... Uneasiness in the Kitchen!

*English version at bottom*

Miei cari lettori vicini e lontani, grandi e piccini, salve! Avevo pensato di raccontarvi del mio venerdì sera, ma penso che rimanderò questo momento per dedicarmi, ora, alla domenica mattina... e cosa si fa la domenica mattina, se non le pulizie? Ma prima, serve il prologo.
C'era una volta, a Tunisi, una ragazza. Questa ragazza, una bella mattina, si svegliò fresca e pimpante (?) per andare a scuola, e cosa vide in cucina? QUINTALI di formiche!
Ebbene sì, gente: qualche giorno fa, questo è stato il mio buongiorno. In realtà dovrei ringraziare gli amichevoli insettini, perché mi hanno permesso di rendermi conto di quanto fosse penosa la mia cucina: mesi e mesi di sporco si erano accumulati in ogni angolo, al punto che avere solo le formiche andrebbe considerata una botta di culo.
Insomma, colpita dal sommo schifo, mi sono messa di impegno e ho pulito l'angolo della pattumiera, disinfettandolo con abbondante Amuchina. E lì per lì, le formichine sembravano essersi arrese. Fino a stamattina, quando le ho viste - ORRORE - ignorare la spazzatura (ormai non particolarmente marcia) per dirigersi verso i fornelli.
No, le formiche sui fornelli NO. Quindi, visto che sembro essere l'unica seriamente preoccupata dalle condizioni igienico-sanitarie del luogo in cui risiedo, via, nuovo giro di pulizie. Fornelli, lavandino e zone limitrofe.
Ovviamente i fornelli erano incrostati di cibo bruciacchiato fossile, ma vorrei attirare la vostra attenzione sul piano dietro il lavandino. Orbene, sul presente piano c'è sempre stata, da quando sono qui, una pentola capovolta, una specie di residuato bellico bruciato che non so perché nessuno cestini (a proposito, ho anche buttato due coltelli arrugginiti. Perché va bene l'antitetanica, ma io non esagererei...). Con in mano la mia bella salviettina igienizzante (un cero per Santa Simply) sollevo la pentola per vedere se sotto c'è dello schifo, per caso. E.
E.
E. C'è. Dell'acqua. Parzialmente solida. E con un'aroma che ricordava molto da vicino l'acqua della boccia dei pesci. Tra l'altro, è sorprendente che fosse ancora trasparente... invece di buttarla via trattenendo conati di vomito, avrei potuto prelevarne un campione da mandare ad un laboratorio analisi.

Arriverà il giorno in cui io capirò perché a qualcuno piace vivere mesi nello schifo. Ma non è questo il giorno.
Arriverà molto prima il giorno in cui, alla prima che sporca la cucina e non la pulisce, farò un bendaggio gastrico con una molletta, così risolviamo i problemi derivanti dall'utilizzo della cucina alla radice.

Coinquiline avvisate, mezze salvate.

Prologue: a few days ago, I woke up with my kitchen full of small, cute ANTS walking right into the garbage bin. Actually I should thank them, because they made me realize how disgusting that place was (so disgusting that I should be thankful we've had only ants). Therefore, I spent one hour cleaning and disinfecting the corner where we keep the bin, and the ants seemed to retreat. Untill this morning.
Yep. This morning I've woken up and - there! - ants again. Walking, now, right to the stoves. Ok, ants are nice, ants are cute, ants are funny. But not on the stoves. So, given that apparently I am the only one caring about the cleanness of the place I live in, housework again! Precisely, the stoves and the sink.
The stoves were, of course, encrusted by burnt food, but, please, focus on the surface at the back of the sink. There a burnt pot, a puzzling war surplus, has been laying since I'm here. Thus, I lifted it to see if there were anything gross underneath. And.
And.
Almost-solid water smelling of fishbowl.

A day may come when I understand why people don't clean the place where they live. But it is not this day.
A day may come sooner when I make a gastric banding with a clothes peg to the first who does not clean the kitchen.

giovedì 5 febbraio 2015

Tunisi capitale mondiale della raccolta differenziata - Tunis world recycling capital

E visto che un'immagine vale più di mille parole, ecco come si butta la pattumiera a Tunisi.

And given that an image is worth a thousand words, this is how you throw your rubbish in Tunis.